Torino ha dato i natali a importanti aziende italiane, in primis la FIAT (acronimo della Fabbrica Italiana Automobili Torino) nata nel 1899, come casa produttrice italiana di automobili per opera di Giovanni Agnelli senior e di altri soci, creando al più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano.
Sono state fondate a Torino anche la compagnia telefonica SIP, poi diventata Telecom Italia, Seat, EIAR poi diventata RAI, Lavazza, Cirio, Lancia e banche importanti come l'Istituto Bancario San Paolo di Torino.
Altri settori in cui la città spicca sono la produzione della cioccolata e del cioccolatino gianduiotto, (in piemontese giandojòt) specialità torinese, dalla caratteristica forma di barca rovesciata, che prende il nome dalla maschera locale Gianduia che distribuiva il cioccolatino per le strade della città.
Esso è composto dalla cioccolata denominata gianduia, che si ottiene impastando il cacao e lo zucchero con la famosa nocciola Tonda Gentile del Piemonte.
Torino alla fine del secolo divenne il primo centro italiano in cui si sviluppò il cinema, infatti nella città furono prodotti i primi film italiani (di grande successo nazionale e internazionale) primo tra tutti nel 1914, Cabiria di Giovanni Pastrone con testi di D’Annunzio.
Conosciuta dunque come la città del cinema e dei cinema, è oggi una delle città italiane in cui vi è il maggior numero di sale cinematografiche rispetto al numero degli abitanti.
I viali, quasi tutti alberati, sono una caratteristica di Torino, rappresentano un archetipo che precede persino i grandi boulevard parigini, infatti questi ultimi risalgono alla sistemazione urbanistica degli anni sessanta del XIX secolo, ad opera di Haussmann, mentre l'ideazione di quelli torinesi risale agli inizi del 1800, secondo un piano generale che riprende i viali seicenteschi che collegavano tra loro le residenze sabaude.
I Torèt
I (toretti) sono le tipiche fontanelle in fusione di ghisa, color verde bottiglia disseminate per la città (ne contiamo più di ottocento).
Il rubinetto d'erogazione dell’acqua è costituito da una piccola testa di toro, che richiama l'animale simbolo della città di Torino (il toro rampante presente anche sulle insegne ufficiali).
Secondo i documenti conservati dall’Archivio Storico della città, le fontanelle risalgano alla fine dell’Ottocento, successivamente nei primi anni ’30 del Novecento esse erano già numerose in varie piazze e strade di Torino.
Originariamente l'acqua che alimentava le fontane proveniva dall'acquedotto del Pian della Mussa, oggi sono alimentate dalla rete ordinaria dell'acquedotto civico, che miscela l'acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterrane.
I torinesi sono molto legati a questo simbolo della loro città, dal 2011 è nato un progetto che si chiama “I Love Toret” che ha come obiettivo quello di mappare tutte le fontanelle della città e l’iniziativa offre la possibilità di adottare gratuitamente uno o più torèt.
È stata inoltre sviluppata un’applicazione per iPhone (denominata i Torèt) per rintracciare le fontanelle sparse per la città.